L’altro giorno ero su TED e stavo guardando un video, il titolo era: Where is the home?
Il ragazzo che parla racconta la sua vita. Racconta il fatto che ha viaggiato tantissimo e che, nonostante tutti i posti che abbia visto, nonostante tutto il tempo che abbia passato in questi posti, nessuno potrebbe chiamarlo casa.
Mi ha fatto riflettere molto. Sono sempre stato abituato a considerare la mia casa il luogo in cui vivi. Il luogo in cui dormi, mangi, ma mi sono accorto che non è così.
Ad essere sinceri, è da molto tempo che rifletto su questa cosa e sicuramente ho capito che considerare casa il posto dove hai le tue cose, dove passi la maggior parte del tuo tempo, è sbagliato, almeno per me.
Questo modo di vedere mi è chiarissimo, a tal punto che l’ho dovuto scrivere per tenerlo sempre con me, per renderlo reale.
Ovviamente non ho riflettuto solamente su “dove non è la mia casa“, ma sopratutto su: dov’è.
Ammetto che la risposta che mi sono dato è allo stesso tempo ovvia e determinante e nel momento in cui l’ho capito, mi è sembrato di riuscire ad analizzare meglio la mia situazione e capire cosa c’è di giusto e cosa c’è di sbagliato.
Insomma, ho avuto la percezione di aver trovato una regola da seguire per riuscire a sentirmi a casa.
Il ragazzo del video da questa definizione:
La casa è quel posto dove rimani
Ora detta così può sembrare banale e poco comprensibile, però se ci rifletti per un secondo, rimanere in un posto non significa stare li e basta, significa “stare li e non desiderare di stare altrove”.
L’aver capito questa cosa mi ha permesso di arrivare alla famosa regola che ho citato sopra.
Ho capito dov’è la mia casa:
La mia casa è quel posto dove rimani e dove sei te stesso
Potrebbe sembrare scontata come regola, e forse lo è, ma non è poi così tanto facile da soddisfare!