Ho aperto questo blog con l’idea di condividere qualcosa di interessante che riguardasse in particolare quello che avrei voluto fare ma che chiaramente non sono riuscito a fare. L’idea era quella di documentare i progressi che avrei fatto per arrivare al mio obiettivo e cioè, quello di essere un nomade digitiale.
In particolare avrei dovuto avviare dei piccoli progetti che mi avrebbero permesso di essere indipendente economicamente e libero quando in realtà io, grazie al mio lavoro, lo sono già (pensa quindi che scemo).
Non soddisfatto, o forse incosciente di questa cosa, ho pensato di vedere la mia situazione come priva di questa caratteristica.
Mi sono detto:
“Perché non pubblicare un post al giorno dalla durata di lettura di un minuto dove documentare tutto questo?”
Hai presente quando fai il passo più lungo della gamba? Ecco, l’ultimo post, prima di questo, risale al 7 Luglio.
Morale della favola, questo blog è stato un fallimento perché effettivamente non era nato per documentare il mio obiettivo, che ora sinceramente non lo sento poi così tanto mio.
Era nato per il semplice motivo che mi sentivo solo e avere un posto online dove poter esprimere le mie idee e pensieri sperando che qualcuno per sbaglio li leggesse, mi piaceva e mi piace tutt’ora.
Lo so che può sembrare deprimente, e forse lo è, ma almeno è la verità.
Il fallimento è avvenuto proprio per questo, non ho visto il blog per quello che realmente era, andandolo ad inquadrare in un contesto in cui non riuscivo a starci, ed infatti non sono un nomade digitale, altrimenti avresti già visto come copertina una mia foto, con il portatile sulle gambe, in riva ad una spiaggia esotica, bevendo un cocktail da una doce di cocco. Non è così.
Tornando al perché questo blog è nato. Il motivo sostanziale è che volevo avere un posto dove potermi esprimere liberamente senza avere una linea definita, infatti non so minimamente quello che continuerò a scrivere.
Il punto è che sentirmi libero di poter scrivere qui quello che mi passa per la testa, mi da la giusta motivazione di accendere il pc, aprire il programma e scrivere un post.
Inoltre, mi permette di sfogarmi, cosa per niente banale e da non sottovalutare.
Se dovessi imporre a me stesso di creare un blog dove dover scrivere qualcosa di specifico senza sapere a priori, più o meno, come fare, fallirei prima di iniziare.
Un’altra verità è che mi sono sempre piaciuti quei blog (anche video) dove si parla di se stessi e dove chi legge (o vede) conosce un pò meglio chi scrive (o registra), anche perché di blog (o video) professionali internet ne è pieno.
Alla prossima! Davide